Mia nonna, che come cuoca era eccezionale, proveniva da una famiglia povera e sapeva tirar fuori dal nulla piatti straordinari e con due o tre semplici ingredienti far meraviglie in cucina. Eccone una:
In un pentolino con abbastanza olio si mettono a soffriggere per un minuto cinque o sei spicchi di aglio sbucciati e tagliati a metà e un po’ di sale, dopodiché si aggiunge del pane grattugiato in buona quantità, quando il pane ha preso colore si versa il tutto sul recipiente che contiene gli spaghetti appena scolati (ma non troppo), si mescola il tutto velocemente e si serve nel piatto dopo aver versato ancora un ricciolo d’olio. Assolutamente da evitare la spolverata di formaggio.
Si dice che i contadini meridionali mangiassero volentieri gli spaghetti conditi in questa maniera perché sembra che si rimettessero in forze dal duro lavoro dei campi, ma secondo me era solo la forza dell’autoconvincimento poiché di nutriente c’è ben poco anche se il sapore è di tutto rispetto
Ripeto, questo piatto non è nutriente ma velocissimo, e, a mio parere, di ottimo gusto anche se non è indicato a chi dà noia il sapore dell’aglio.
Perché si chiamino che scricchiolano (nome dato dalla cuoca) è facilmente comprensibile, infatti, quando si mangiano, gli spaghetti pieni di bricioline di pane soffritto scricchiolano di continuo sotto i denti.
A proposito, il pane è bene grattugiarlo da soli, di quello avanzato e abbastanza secco, perché quello comprato già pronto è troppo fine e rischia di bruciarsi durante la cottura.
Mi raccomando: gli spaghetti sempre al dente.