In questo momento colmo d’angoscia siamo noi a dover servire il tempo.

Viviamo un momento della storia che è surreale. Il tempo non è più asservito al nostro vivere e alle nostre voglie ma siamo noi a servire il tempo che scorre. I nostri clic sul computer che immediatamente anticipavano il nostro operare e i nostri desideri, adesso servono solo a riempire le ore che passano lente. Dobbiamo prepararci ad una resistenza nel tempo piuttosto di credere che questa triste storia debba finire a breve. Ci sono stati i negazionisti di ieri e dell’altro ieri che dovranno ricredersi sul proprio operato e sulle proprie convinzioni fino a pentirsene amaramente. Il nostro sostituire le persone in carne ed ossa con altre entità e con altri mezzi è sempre stata una corsa che si è concretizzata senza alcun limite e contro il tempo. Ed ecco che appare nuovamente la parola tempo. Il tempo che ci mette davanti a una situazione che impone serietà, una grande serietà. Una situazione assurda che ha il merito di aver resettato tutte le futilità e le insensatezze che fino ad ora avevano dominato le nostre menti. C’è la riscoperta dell’essenziale, della realtà nascosta, di ciò che conta veramente. Abbiamo tempo per farlo. L’economia che fino a ieri aveva governato la nostra vita adesso crolla. C’è stato bisogno del Coronavirus per ricordarci che le carceri sono sovraffollate fino all’inverosimile. C’è stato bisogno del Coronavirus per metterci di fronte alla bravura di tanti insegnanti che si sono dovuti adeguare ad una operatività che non era la loro, quella remota. C’è stato bisogno del Coronavirus per farci apprezzare quanto sia importante un abbraccio, una stretta di mano, una carezza, un bacio, un caffè insieme a un amico, adesso che ci hanno impedito di farlo. C’è stato bisogno del Coronavirus per riuscire ad amare tutti coloro che lavorano in maniera massacrante nel campo sanitario e che rischiano la vita, e si ammalano e muoiono per curare e salvare le nostre di vite. C’è un male invisibile che non conosciamo e che sovrasta su di noi e sugli altri, sopra ogni cosa. I nostri occhi hanno adesso tempo per vedere e non solo per guardare, l’immagine dei nostri volti increduli è quella reale e non quella che siamo abituati a mostrare. I nostri cuori sono colmi di amore ma non possiamo dimostrarlo, ci è negato. Ci rimane una voce al telefono, una video chiamata ma non è la stessa cosa. Il tempo che abbiamo ci serve a riflettere e a gioire della propria famiglia, del sorriso dei bambini, di uno scherzo, delle pagine di un libro. Godiamocelo questo tempo, teniamocelo stretto, dimostriamogli che lo sappiamo gestire, assaporare, apprezzare, vivere. Domani quando tutto questo sarà finito ne usciremo più forti, cambiati, migliorati.

One Reply to “In questo momento colmo d’angoscia siamo noi a dover servire il tempo.”

  1. Per ogni aspetto che hai elencato mi verrebbe di parafrasare una nota citazione:
    “la libertà e’ come l’aria….ti accorgi di quanto vale quando incomincia a mancare”.

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