C’era un piccione che covava nella città vuota

Riporto con grande piacere una foto scattata dal Direttore responsabile dell’inserto cattolico di Avvenire “La Vita”, Don Ugo Feraci. Il titolo dell’editoriale del 15 marzo scorso “C’era un piccione che covava nella città vuota” Voglio aggiungere alla foto (che non ha bisogno di commenti) un breve estratto dello scritto che induce a profonde riflessioni.

“…Pensando al popolo assente, nella piazza del duomo vuota ho trovato un piccione, acquattato per terra, Come se proprio lì , nel centro geografico della città, davanti al Battistero, luminoso prisma gotico che rammenta quant’è bella e preziosa la vita uscita dalle mani di Dio, si fosse messo a covare. Che poi nell’ebraico è proprio il senso originario di quell’ “aleggiare” sulle acque dello Spirito nella creazione ancora informe. Bello pensare che covasse una nuova vita, una nuova città. Una città fatta non solo di servizi e di commerci, di spazi di potere e di marginalità, ma una città fatta di popolo.”

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