
Sembra tu non abbia più voce,
sfinita dai vortici impetuosi dell’oceano,
ed arrivi coraggiosa in mare aperto
lasciandoti cullare dal vento,
traendone linfa vitale prendi vigore
sicura muovi libera e felice,
tu
piccola onda
che navighi tra flutti sconosciuti
nel ricordo di ieri
quand’era sole, sabbia, mare
e chiglie di navi, terre e reti
schiuma, profumi e fragor di tuono,
sarai domani
in un biancheggiar increspato di stelle
Nel ritmo costante ed eterno
Nell’aria di sale
Nei fiotti e risucchi
Infine assolta e paga
nel tocco leggero di una spiaggia
dove spegnere la tua luce riflessa
e donare l’ultima carezza,
l’ultimo gesto di libertà
ai bagnanti
ignari testimoni di un pieno di vita.
a.o.